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La requisitoria del Pm Greco / 2

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E d'altra parte c'è l'esempio di Eurofood,...una società di Bank of America consolidata dalla Parmalat, gestita da manager di Bank of America, che aveva i cash collateral che nottetempo sono stati incamerati, perché se fosse stata una società...veramente della Parmalat, sicuramente avrebbe avuto dei problemi a incassare.
BofA ha sempre avuto la massima attenzione a coprirsi, o a scaricare il rischio: su 20 operazioni, ben 16 sono state dirette a rifinanziare l'indebitamento, per cui sapeva che la generazione di cassa del gruppo non riusciva a ripagare il debito. Spesso le operazioni presentavano evidente scostamento tra finalità dichiarate e quelle reali. Solo con la Parmalat - almeno in Italia, non so in Europa - ha usato il meccanismo dei cash collateral. Lo dice Moncada (Luis Moncada, un altro top manager di Bank of America, n.d.r.), l'abbiamo chiesto più volte: "C'erano altre società?", "Solo con la Parmalat". Tutte le operazioni si sono distinte per il costante scostamento tra il costo apparente e il costo reale, attraverso la predisposizione di una documentazione parallela e riservata.
...C'è la prova documentale che BofA riceveva tutte le informazioni contabili e finanziarie dalla Parmalat, nonostante Laghi e Gualtieri (Enrico Laghi è l'altro consulente tecnico di Bank of America, n.d.r.) dicano il contrario, e che le registrava in un dat abase che si chiamava Winfast. D'altra parte come avrebbe potuto fare Bank of America a controllare il rispetto dei covenants se non avesse avuto i dati finanziari, patrimoniali e contabili del gruppo? Consultava una sfera di vetro? Se li inventava? Qualche volta l'ha fatto. Ma la cosa paradossale è che in alcuni casi era BofA che dava i dati alla Parmalat e non viceversa. Leggo qui,... "due diligence del 2 settembre" (1999, n.d.r.) a firma Luca Sala (altro manager di Bank of America poi assunto da Parmalat come consulente, n.d.r.) e indirizzata a Luciano Del Soldato (vice di Fausto Tonna in Parmalat, che poco prima del crack sarà nominato direttore finanziario, n.d.r.): "Come da accordi ti allego la slide corretta. Aggiungo inoltre...", aggiungo, cioè ti mando, "... l'estratto del data base da cui abbiamo ricavato i dati relativi al fatturato di Parmalat parzialmente consolidato", e leggiamo effettivamente che c'è questo data base Winfast. L'analista è Luzi e ci sono tutti i dati: fatturato, Ebit, Ebitda e quant'altro.
Abbiamo fatto girare questa parola, Winfast, nel nostro data base...e effettivamente è uscito fuori che - analista sempre Antonio Luzi - c'erano pagine e pagine di dati finanziari, contabili. Ma...quando mai si è vista una banca che opera con un cliente e non conosce vita, morte e miracoli di quel cliente? Ma quando mai? E ripeto, in tutti i contratti c'è la clausola per la quale, nel rispetto dei limiti di ragionevolezza, la Parmalat è tenuta a dare tutto...e quando l'ha fatto Sala, Moncada, Luzi e BofA hanno chiuso gli occhi, hanno fatto finta di non leggere le risposte di Tonna che diceva: "Non disponibili"...
C'è la prova documentale che erano i manager di BofA a redigere le risposte agli investitori, ad organizzare e controllare le due diligence, a consigliare il tenore delle risposte rispetto ad argomenti che ritenevano delicati, a consigliare alcune risposte, ovvero alcuni argomenti rispetto ad altri, a scrivere gli information memorandum, a co-redigere i comunicati stampa della Parmalat, come nel caso del Brasile....
Operazione del Brasile,...8 luglio 1998, scrive Sala: "Egregio ragioniere (Tonna, n.d.r.), l'ho contattata questo pomeriggio per chiederle se è disponibile una versione di dati del bilancio '97 e delle slide... Per quanto concerne l'operazione equity, le riassumo nel seguito i dati che ci servirebbero per completare il nostro processo di valutazione, che le ho anticipato telefonicamente nei giorni scorsi: piano triennale 1998-2000; risultati relativi al '97 se disponibili anche del '96 possibilmente nello stesso formato del piano triennale; consuntivo '98; bilanci locali più recenti". Il 23 luglio (ci ha messo un po' di tempo Tonna): "Le invio in allegato ulteriore documentazione riguardante..."...E questa richiesta non è unica: siamo pieni di carte in cui la banca aggiornava, dice: "questo bilancio ci manca, Parmalat Africa, andatelo a chiedere... no, questo è in inglese, no bisogna tradurlo..." e cose di questo genere. Cioè la Parmalat i suoi bilanci, le sue carte, i suoi dati finanziari glieli dava, e Bank of America li elaborava, li elaborava con un sistema anche piuttosto raffinato.
Vogliamo fare qualche esempio documentale di come si realizzavano i rapporti con la banca...Il 31 agosto 1999 - io ho cercato di selezionare quelli del Brasile: "Egregio ragioniere...", scrive Sala, "... le allego due versioni delle slide. La differenza tra le due è che mentre una indica il fatturato del sudamerica, l'altra quello del Brasile negli ultimi anni. La nostra preferenza sarebbe per quest'ultima, ma forse questo contrasta con le informazioni costantemente date da Parmalat, anche se si potrebbe replicare a questo punto ricordando l'obiettivo specifico di questa operazione. La finalità delle ultime due righe delle slide è quella di stimolare la discussione su alcuni punti". Come vedete predispongono delle slide, consigliano le risposte, e indirizzano le risposte.
Organizzazione dei road show: "Egregio ragioniere...", 7 agosto '99, "... la presente solo per confermarle alcuni punti relativi alle operazioni in oggetto. L'operazione sarà apprezzata lunedì, la due diligence è prevista il 30 pomeriggio e il 31 mattina a San Paolo, mentre il 2 settembre a Collecchio. È stato chiarito che domande di natura finanziaria su qualsiasi consociata del gruppo devono essere fatte solo al Cfo (il Chief financial officer o direttore finanziario, Fausto Tonna, n.d.r.). Provvederemo quanto prima per farle avere le domande degli investitori, nonché il materiale necessario. L'incontro con la Naic è previsto il 27 ottobre a New York; la Naic ci ha detto che non prenderà alcun provvedimento prima dell'incontro", e poi qui segue qualche giorno dopo l'elenco, "Alle 11,45 la preleveremo all'Hotel Regis, pranzo con la Naic"; insomma, tutta la visita a New York. E poi sotto si legge: "La prego di trovare in allegato una pagina della presentazione dove ci siamo accorti di aver fatto un errore di calcolo relativamente al ratio net debt capitalization". Cioè, sono loro che l'hanno fatto il calcolo, sono loro che giustamente si accorgono di aver fatto un errore, segnalano a Tonna: "Guarda, abbiamo sbagliato, ma adesso ti mandiamo la slide corretta". ...Patrizia Medvedich (un altro manager di Bank of America, n.d.r.), che tra le righe di questo processo qualcuno sostiene che ha avuto qualche beneficio dai conti di Sala, ma non c'è la prova,...Patrizia Medvedich, che è la prima collaboratrice di Sala ed era insieme a Sala procuratrice di Dairy e Food Holding, a Lugano, con procura, scrive: "Luca, se hai un attimo di tempo avrei bisogno di un po' del tuo tempo per quanto segue: qui di seguito ci sono delle domande che avremmo sul bilancio semestrale di Parmalat Partecipacoes, in particolare la quattro è da parte di una delle banche che ha partecipato al finanziamento di 75 milioni di dollari. La sei e la sette probabilmente resteranno senza risposta, forse non è nemmeno il caso di provarci". Sono scoraggiati: "Non è nemmeno il caso di provarci". E guarda caso sono sempre le stesse: Ebitda, fatturato e così via. "Così come la seconda parte della seconda. Volevo però il tuo consiglio su come procedere, pensi che si possano mandare a Marilisa?" (che era una responsabile brasiliana della Parmalat): "Vuoi farlo tu?". Cioè, sono scoraggiati, "questi non ci rispondono mai". Ma l'hanno mai detto al mercato questo? Agli investitori, alle banche che facevano i prestiti sindacati, l'hanno mai detto? Hanno mai allegato all'information memorandum queste e-mail, in cui questa povera donna scoraggiata dice: "Sono anni che glieli stiamo a chiedere questi dati"?
  CONTINUA ...»

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